A CHI È RIVOLTA?
Per accedere a questa modalità di
recupero contributivo, bisogna essere privi
di anzianità contributiva al 31.12.1995 e
non essere già in pensione.
Possono accedervi i soggetti:
• lavoratori dipendenti:
• coltivatori diretti /imprenditori agricoli,
coloni e mezzadri;
• iscritti ad un fondo esone sostitutivo dell’Ago;
• commercianti;
• artigiani;rativo, esclusivo,
• spedizionieri doganali;
• lavoratori delle miniere, cave e torbiere;
• lavoratori consorzio autonomo del porto di
Genova e Trieste;
• lavoratori dipendenti ex-ente creditizio;
• iscritti alla Gestione Separata.
PERIODI SANABILI?
I periodi sanabili sono quelli compresi tra
il periodo che va dall'anno del primo e quello
dell'ultimo contributo posseduto, purché
antecedenti al 29 gennaio 2019. Questi
periodi non devono essere già coperti da
contribuzione, presso qualsiasi forma di
previdenza obbligatoria.
È esclusa la possibilità di recuperare i
periodi per i quali il datore di lavoro abbia
omesso i versamenti contributi.
Il periodo massimo sanabile è di cinque anni.
QUANTO COSTA?
L'onere del riscatto è calcolato moltiplicando
le retribuzioni percepite negli ultimi 12 mesi
antecedenti la domanda con l'aliquota
contributiva della gestione presso la quale
si esercita il riscatto.
Da un punto di vista fiscale il costo può
essere detratto dai redditi in misura pari al
50%, ripatiti fino a dieci anni (condizione
fiscale da non confondere con la deducibilità
degli oneri previdenziali).
Per i lavoratori del settore privato il costo
potrebbe anche essere sostenuto dal datore
di lavoro destinando a tal fine i premi di
produzione spettanti al lavoratore.
La Pace contributiva e il Riscatto agevolato
sono due facoltà disponibili e non alternative
l'una con l'altra, nel 2020 e 2021, questi due
strumenti andrebbero valutati insieme e
utilizzati per rafforzare la propria posizione
pensionistica.